DIAGNOSTICA SIEROLOGICA DELLE MALATTIE INFETTIVE: SIGNIFICATO E PRECISAZIONI

ARTICOLI SCIENTIFICI

Il sistema diagnostico più diffuso ancora oggi per la diagnosi delle malattie infettive negli animali domestici è la sierologia che nella maggior parte dei casi è rappresentata dalla ricerca e quantificazione di anticorpi specifici vs agente patogeno nel siero tramite metodiche validate (Elisa, Immunoifluorescenza, Emoagglutinazione, Immunocromatografia). In alcuni casi la ricerca è rivolta verso gli antigeni dei microrganismi/parassiti presenti nel siero degli animali ammalati/infetti (Dirofilaria Immitis, FeLV).

Considerato che la Sierologia rimane di fatto un sistema diagnostico di “screening”, vale dire la valutazione di una popolazione di pazienti attesi come sani, il significato della positività varia in maniera importante a seconda della patologia testata.

Alcune malattie infettive infatti stimolano la produzione di bassi livelli anticorpali anche in presenza di sintomi e segni clinici evidenti (vedi ad esempio Cimurro, Babesia, Neospora, Toxoplasma, Herpes virus). Quando si parla di bassi livelli anticorpali si intende “livelli” di anticorpi misurabili con le metodiche attualmente disponibili e NON di anticorpi realmente presenti. Quindi risultati non attesi, o parzialmente attesi, possono dipendere da questo fattore. Infatti, per queste malattie, è preferibile eseguire anche test di conferma (Biologia Molecolare/PCR) che non a caso vengono definiti di “Conferma” poiché rilevano la presenza di acidi nucleici di agenti patogeni responsabili.

Per altre patologie (vedi Ehrlichia Canis, Rickettsia Spp., Anaplasma) la presenza di una notevole concentrazione anticorpale non corrisponde necessariamente a stato di malattia poiché la presenza di Ac persiste fino a 5 anni dopo l’avvenuta infezione. Inoltre va sottolineato come anche la determinazione degli Ac precoci (IGM) e quindi la cosiddetta “Sieroconversione”, non costituisce diagnosi di certezza. Poiché la loro presenza è molto limitata nel tempo il risultato può variare a seconda del momento in cui questi anticorpi vengono misurati.

Il significato della diagnosi Sierologica di Leishmaniosi canina si conferma come il più controverso di tutti in quanto l’interazione con il sistema immunitario rende difficile associare la presenza di Ac, soprattutto in quantità modesta, alla reale presenza del protozoo e ai sintomi eventualmente correlati. Per la leishmaniosi la valutazione è complicata dal fatto che le nostre regioni costituiscono un serbatoio inesauribile di protozoi e contatti parassita/ospite a evoluzione variabile.

In sintesi, considerati i progressi della diagnostica di laboratorio degli ultimi decenni e tenendo presente come la terapia e profilassi delle malattie infettive sia lunga, onerosa e non sempre facile per i proprietari degli animali ammalati, è fortemente consigliato eseguire sempre il test di screening, da confermare tramite analisi molecolari (PCR), da correlare naturalmente alla valutazione clinica del paziente. Affidarsi sempre e soltanto alla Sierologia, per la diagnosi delle malattie infettive, costituisce un errore procedurale che deve tener conto sia delle percentuali di sensibilità e specificità delle metodiche (falsi positivi/negativi), sia della imprevedibile correlazione tra presenza di Anticorpi nel siero, presenza dell’Antigene (patogeno) e malattia reale del paziente.

Testo a cura di: Roldano Sottili

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