#3 FELINE LOWER URINARY TRACT DISEASE (FLUTD) - IDIOPATICHE

ARTICOLI SCIENTIFICI

Con l’acronimo FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease) vengono indicate tutte le patologie delle basse vie urinarie del gatto. Nei due post precedenti abbiamo parlato della definizione di FLUTD, della sua eziopatogenesi e di come procedere alla diagnosi delle forme ostruttive e non ostruttive non idiopatiche. Ad oggi, il 65% delle forme non ostruttive e circa il 30% di quelle ostruttive è classificato come idiopatico.

Le forme idiopatiche rappresentano una sfida per il Medico Veterinario e spesso la loro soluzione coincide con la comprensione del punto di vista del gatto: dei suoi rapporti con il proprietario, il territorio che lo circonda e gli altri ospiti con cui ne condivide i confini.

Come precedentemente detto nei post #1 e #2, il corretto iter diagnostico e la identificazione delle eventuali cause sottostanti le manifestazioni cliniche permettono di limitare la diagnosi di FLUTD “idiopatica”.

FLUTD idiopatiche – diagnosticate quando il rule-out diagnostico ha escluso tutte le altre cause. Percentualmente sono le maggiormente rappresentate nell’ambito delle forme non ostruttive e le seconde nel gruppo delle forme ostruttive. Il loro meccanismo patogenetico, ben descritto dalla teoria patogenetica unificata, ci rende edotti di quanto il punto di vista del gatto possa essere complesso e ci accompagna attraverso un percorso che vede coinvolti elementi ambientali, caratteriali, neurologici, vascolari, mediatori di infiammazione ed elementi chimico-fisici delle urine. L’approccio terapeutico nei confronti delle forme acute, in modo particolare se non ostruttive, è dibattuto essendo solitamente autolimitanti e spontaneamente risolte nell’arco di 3-7 giorni. Importante è, invece, l’approccio preventivo nei confronti di quei pazienti che tendono ad avere recidive frequenti. L’approccio terapeutico a queste forme è articolato quanto lo è il loro meccanismo patogenetico e prevede una prima fase di “lettura” del paziente per tentare di identificare e minimizzare i fattori che possono determinare stress. Essendo, come già detto, forme autorisolventesi, i tempi di ospedalizzazione del paziente devono essere ridotti al minimo e vanno privilegiati ricoveri esclusivi per gatti (lontani da rumori e dall’abbaiare dei pazienti canini), in gabbie di spazio adeguato per ospitare la lettiera e le ciotole, e un box o casetta dedicata per consentire al gatto di nascondersi. L’utilizzo di musica di sottofondo, ed un rumore ambientale non superiore ai 60 dB (vi sono App scaricabili su smartphone ottime per questo uso) sono fortemente consigliati. La durata del ricovero deve essere limitata al tempo necessario al proprietario per “adeguare” l’ambiente domestico una volta individuate le fonti di stress.

 

 

Riferimenti bibliografici

  • Danielle A Gunn-Moore, Feline Lower Urinary Tract Disease. JFMS (2003), 5, 133-138
  • Jody P Lulich e Carl A Osborne, Improving your diagnosis and treatment of Feline Lower Urinary Tract Disease. AAHA Annual Meeting (2006), Nephrology and Urology session
  • Jodi L. Westropp, Mikel Delgado, C. A. Tony Buffington,Chronic Lower Urinary Tract Signs in Cats. Current Understanding of Pathophysiology and Management. Vet Clin Small Anim 49 (2019) 187–209

 

Aggiornamento scientifico a cura di:

Andrea Zatelli DMV - Paola D’Ippolito DMV, MSc

(consulenti di Nefrologia/Urologia/Leishmania per ACV Triggiano)

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