LINEE GUIDA PER UNA CORRETTA GESTIONE DELL’ANIMALE ANZIANO (newsletter n°11/2018)

LINEE GUIDA DELLA AMERICAN ANIMAL HOSPITAL ASSOCIATION

Diagnosticare precocemente una malattia permette molto spesso un approccio terapeutico in grado di migliorare la qualità di vita e di allungare il tempo di sopravvivenza del paziente. La proposta di screening della popolazione deve ovviamente considerare i fattori di rischio ed è indiscutibile che il paziente geriatrico sia a maggior rischio di sviluppo di alcune patologie. Per questo motivo, l’American Animal Hospital Association (AAHA) ha pubblicato delle linee guida finalizzate ad una corretta gestione della salute dell’animale anziano.

La finalità delle linee guida della AAHA è infatti quella di migliorare il benessere animale, proponendo un approccio al cane ed al gatto in età geriatrica che permetta una precoce identificazione della malattie tipiche della “terza età”.
La definizione di animale anziano è stata proposta numerose volte ed altrettante volte rivista, non arrivando mai a trovarsi una forma unanimemente accettata e condivisa, anche per le notevoli diversità di sviluppo, crescita e sopravvivenza attesa che derivano dalla esistenza di numerose razze sia nella specie canina che in quella felina. Per questo motivo, la AAHA ha consigliato di considerare come anziano il cane ed il gatto che abbiano raggiunto una età corrispondente all’ultimo quarto del periodo di vita attesa per la specie e la razza (includendo sotto questo profilo, e quando possibile, anche gli incroci). Per esempio, un gatto con tempo di vita attesa di 16 anni verrà considerato anziano dopo il dodicesimo anno di vita.


Secondo le linee guida, l’animale anziano, anche se considerato in buone condizioni di salute, dovrebbe essere sottoposto ad una visita clinica, ed alla esecuzione di esami di laboratorio ogni 6 mesi. Gli esami di screening proposti sono riportati nella seguente tabella (*) e possono essere ampliati nel caso in cui il Medico Veterinario identifichi rilievi clinici suggestivi di una condizione patologica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 testo a cura di: Andrea Zatelli e Paola D'Ippolito

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